Nel clima di fervente patriottismo della Torino del 1847, in pieno Risorgimento, l’incontro tra la poesia del giovane Goffredo Mameli e la musica di Michele Novaro portano alla nascita del Canto degli Italiani, suonato per la prima volta il 10 dicembre dello stesso anno, davanti a migliaia di patrioti arrivati da tutta Italia a Genova, nel quartiere di Oregina, per celebrare il 101° anniversario dell’insurrezione contro le truppe austriache.
Le parole ispirate e il ritmo travolgente trasformano la nuova composizione, da subito, in un grande successo, cantata nei locali e nelle strade dai giovani rivoluzionari accomunati dal sogno dell’unificazione.
La popolarità dell’inno di Mameli accompagna i moti risorgimentali, supera le censure austriache, le perplessità dei Savoia (che gli preferiscono la Marcia reale come inno d’Italia), e le limitazioni imposte dal Fascismo.
All’indomani del referendum istituzionale, sarà scelto come inno della Repubblica italiana. A cento anni dalla prima esecuzione, il 22 dicembre 1947, i deputati costituenti saluteranno l’approvazione della Costituzione facendo risuonare nell’Aula di Montecitorio il Canto degli Italiani.
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